Giunto quinto al Festival della musica italiana, Sangiovanni si racconta con una bella intervista. Ecco le sue parole: “Non canto per i bimbi”
SANREMO 22: LE PAROLE DI SANGIOVANNI- Giunto nei primi 5 al Festival della musica Italiana, Sangiovanni ci spiega cosa significa per lui “Farfalle”, quando uscirà il suo album “Cadere Volare” e cosa è stato per lui Sanremo 2022. Ecco le sue parole: In questo contesto tu, Sangiovanni, ci sembri un caso a parte.
“Sono un caso umano? (ride)“.
SEI UN CANTAUTORE MOLTO GIOVANE- “In tanti mi danno del pop artist, del fenomeno, ma nessuno mi aveva dato ancora del cantautore. Ho un album che uscirà l’8 aprile (si intitola Cadere Volare, nda) in cui proverò a far incontrare i due mondi del cantautorato classico e del pop urban, con pezzi molto più “suonati” rispetto al mio solito“.
SUI PRINCIPALI RIFERIMENTI ARTISTICI- “Vi dico solo che non mancheranno delle chitarre alla Battisti. È che mi piace guardare indietro, verso chi c’è stato prima di me. È una cosa che noto moltissimo in Jovanotti, che presenta un compromesso ideale tra il cantautore che dice delle cose e l’essere un grandissimo del super pop“.
SULLA SCRITTURA- “È necessario che la scrittura sia sempre vera, fatta con semplicità e intensità. Se vivo davvero la mia vita per me è praticamente impossibile scrivere dei testi vuoti. Hanno sempre un qualcosa dentro. Certo, io scrivo in maniera giovanile, e trovo che sia giusto. Anche se, qualche volta, mi capita di avere delle ispirazioni da persona più matura, ho sempre 19 anni“.
COSA HA ISPIRATO “FARFALLE”? “Comunicare cose profonde con una certa leggerezza. Ho pensato: sto andando all’Ariston, è da tanto tempo che non sorridiamo e io dovrei preferire strappare un sorriso piuttosto che far scendere una lacrima. È bello poter mostrare al pubblico anche questo, magari con un linguaggio fresco, freschissimo che, però, non per questo deve essere per forza banale“.
SUI LIMITI DELLA FRESCHEZZA- “A volte mi criticano dicendo che sono troppo fresco, quasi per bambini. Io penso che non sia così, perché il concetto di base dietro tutto quello che faccio è comunque ragionato e profondo. Come io poi lo esprima è un altro discorso, ma non tutti i miei pezzi sono e saranno così. Forse, in questo momento, all’inizio della carriera, la mia sincerità e il mio modo di esprimermi, così divertito e buono, sono meno cool di quelli che potrebbero essere i loro corrispettivi più sofferti, più “pesi”. Del resto, anche Jovanotti, all’inizio, veniva giudicato pesantemente per la sua leggerezza originaria. A mia volta mi sembra di subire qualcosa di simile. Farò vedere a tutti che c’è anche un’altra faccia della medaglia. Ho una vita davanti, ho appena iniziato a scrivere e, per inciso, ho già scritto due pezzi più dark che sono stati un po’ oscurati dalle grandi hit. Nel nuovo disco questa componente sarà molto più evidente e non passerà di certo inosservata“.
SUL NUOVO ALBUM E SU FARFALLE- “In effetti è il primo brano che ho scritto per il disco. Forse, portando a Sanremo un altro tipo di pezzo, ora mi troverei più alto nella classifica generale. Ma sono certo che non sarei stato capito com’è stato possibile con Farfalle. Preferisco essere riconoscibile in modo chiaro e inequivocabile piuttosto che giocarmela meglio nella gara, e finire per fare la solita ballad col solito piano“.
SUL SIGNIFICATO METAFORICO DI FARFALLE- “Anche a me piace molto l’immagine della farfalla, che viene fuori da una trasformazione incredibile rispetto a ciò che era prima di diventare tale. In qualche modo anch’io mi sono trasformato. Mi è cambiata la vita da poco e mi sento molto legato a questo insetto“.
DI COSA PARLA IL BRANO PORTATO A SANREMO- “Quando ascolto questa canzone mi viene in mente sempre l’immagine di una fabbrica, una grossa fabbrica in cui si accumula tantissimo fumo. Io vivo dentro questa fabbrica, giorno dopo giorno, finché a un certo punto non sento il bisogno di uscire, di levarmi quel fumo di dosso e di riprendere fiato. Per il pezzo è la storia di quella liberazione, di quel cambio di vita. Non è stata una cosa semplice. Farfalle parla di me, dentro, e anche di tutti gli altri, fuori. E questo perché tutti abbiamo vissuto una tossicità simile. Cantarla a Sanremo, dopo questi due anni, è liberatorio all’ennesima potenza“.
Ringraziamo Sangio per essersi raccontato in maniera così bella e approfondita e gli auguriamo i migliori successi. Il suo album uscirà tra 2 mesi e i fan non vedono l’ora di ascoltare i suoi nuovi brani. C’è tanta curiosità ed euforia. E intanto.. Farfalle è già al quinto posto su Spotify Italia. Riuscirà a rimanere a lungo in TOP 10?
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