Gilles Villeneuve, il genio della velocità con tutte le auto, era una super star con la necessità della famiglia
GILLES VILLENEUVE, UN UOMO E UN CAMPIONE- Figlio di una sarta e di un accordatore di pianoforte, Gilles Villeneuve, canadese, fin da piccolo era un bambino competitivo, amava vincere, spingere al limite le proprie capacità. Partito dalle motoslitte fin da bambino era sopranominato “l’aviatore”, perché lui amava già la velocità, tra rovinosi capitomboli si rialzava e ripartiva. Il suo esordio in Formula Uno è avvenuto con il Gran Premio di Gran Bretagna il 16 luglio 1977, guidando la McLaren M23. Batte fior di piloti, lasciando a bocca aperta tanti, compreso lo stesso Enzo Ferrari che lo vuole fortemente nella sua scuderia. Si racconta che quando fu contattato, prese tempo per controllare il cambio valuta; astuto nelle gare ma anche negli affari.
Una persona umile che si dedicava alla famiglia, la stessa moglie racconta che i tifosi si stupivano che una star dormisse nei pressi dei circuiti in residenza ambulanti sempre con al seguito della famiglia. Giovanissimo marito a 20 anni e divenne padre a 21. Un uomo dalle imprese epocali come, nel Gran Premio di Olanda nel 1979, giunse al traguardo con solo tre gomme .
L’incidente disastroso
L’8 maggio 1982, alle ore 13.42, sul circuito di Zorden, in Belgio, mancavano pochi minuti al termine delle qualifiche per la gara dell’indomani; Villeneuve occupava l’ottavo posto in griglia, con la sua Ferrari, stava per far rientro ai box, il pilota canadese affrontò la chicane alle spalle dei box e successivamente la discesa che immette alla Terlamenbocht (la “curva del bosco”). Improvvisamente si trovò davanti la March, guidata da Jochen Mass, suo ex compagno di squadra, che lo vide giungere e si spostò a destra, convinto che lo avrebbe sorpassato a sinistra.
Villeneuve invece eseguì la manovra opposta e l’impatto fu inevitabile. La ruota anteriore sinistra toccò la ruota posteriore destra del collega e la monoposto numero 27 si staccò dal suolo e volò per circa venticinque metri. Il canadese sbalzò fuori dall’abitacolo dell’auto con lo stesso sedile. Alle 21.12 fu dichiarato morto.
Enzo Ferrari si innamorò delle sue epiche imprese, lo vedeva con il prototipo di pilota modello, e con il tempo si sono guadagnate l’immortalità. « (Enzo Ferrari)
Tratto dal film “Enzo Ferrari”:
“Non puoi staccare il piede dall’acceleratore mentre stai correndo veloce. L’unica speranza è che l’altro pilota ti stia guardando nello specchietto retrovisore.” (Gilles Villeneuve)
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