Luigi Strangis: “Sono un po’ stanco, ma ogni cosa che mi succede mi ricarica”. Ecco le dichiarazioni del cantante, vincitore di Amici 21
AMICI 21: LE DICHIARAZIONI DI LUIGI STRANGIS- Luigi Strangis, vincitore di Amici 21, Talent Show condotto da Maria De Filippi e seguito da milioni di telespettatori, ha rilasciato importanti dichiarazioni nel corso di un’intervista, parlando del suo percorso lavorativo e dello splendido momento che sta vivendo dopo la fine del programma.
Ecco riportate, di seguito, le sue dichiarazioni: «Sono un po’ stanco, ma ogni cosa che mi succede mi ricarica». Sui provini fatti ad Amici 21: «Non mi sentivo pronto». Sugli inizi della sua carriera, Luigi Strangis dice: «Mio padre mi faceva ascoltare i riff di Eric Clapton e di John Mayer, i giri di basso del rock e del blues. Io andavo fuori di testa, e partivo subito a mimare il gesto delle mani che scivolano sulle corde. Da qualche parte a casa conservo ancora un paio di chitarre giocattolo, così piccole che sembrano degli ukulèle».
Luigi Strangis ha poi raccontato la sua infanzia: «Mentre gli amici giocavano a calcio. A 14 anni ho scelto di frequentare il liceo musicale Tommaso Campanella, ho cominciato a scrivere le mie canzoni e sono anche entrato in un gruppo punk». Ad Amici 21, durante i provini, Luigi Strangis ha eseguito 2 pezzi, come rivela lo stesso cantante: «Sono arrivato lì con i miei due pezzi. Io sono un tipo che osserva molto e vedevo che non buttava troppo bene. Ho preso la chitarra, ho suonato Riflessi, che tra l’altro è nell’ep».
Luigi Strangis ha poi così proseguito: «Ho tirato fuori cose che non ho mai detto prima. Paradossalmente non poter sentire la mia famiglia mi ha aiutato: quella che all’inizio è stata la cosa più difficile da gestire ad Amici, l’isolamento, la lontananza, alla fine mi ha spinto a raccontare e a raccontarmi».
Il cantante ha inoltre detto: «La verità? Ho assistito a un unico concerto fino a oggi. È che ho sempre ascoltato artisti vintage, parecchi dei quali scomparsi. Sono un falso giovane (ride, ndr). Morale, sono andato a sentire i Coldplay allo stadio San Siro di Milano. Certo in dvd ne ho visti diversi: il primo in assoluto, forse, quello dei Guns N’ Roses sul palco nel 1991».
Infine, su una possibile partecipazione a Sanremo 2023, Luigi Strangis dice: «Si va a Sanremo quando c’è la canzone giusta. «Meglio non avere piani B che deconcentrano dai piani A. Di sicuro non me la sarei giocata su YouTube o sui social caricando video dei miei pezzi o cose del genere: non è mai stata la mia
strada. Se ora dovesse darsi un voto, dopo tutti i giudizi dei suoi insegnanti, Strangis vola basso e parla a se stesso: «5. Anzi, 6, ma solo perché sei tu, Luigi».
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