Carolina Marconi scuote i social: “Sono condannata a morte”

Carolina Marconi, sono condannata a morte

Dopo il suo percorso al Grande Fratello Vip 7, Carolina Marconi scuote i social con un appello che sa di condanna

CAROLINA MARCONI DOPO IL GF CONTINUA LA SUA BATTAGLIA PER AVERE UGUALI DIRITTI- Ha fatto molto rumore la foto che Carolina Marconi ha decido di pubblicare sulla sua pagina Instagram, per denunciare, ancora una volta, come la legge non tuteli chi si ammala di cancro. Una benda agli occhi, per evidenziare come si senta una persona che si è ammalata e guarita dal cancro: una condannata a morte. L’ex gieffina si batte da anni affinché chi si ammala possa tornare velocemente alla sua vita.

Le parole di Carolina

Un lungo post per commentare la legge passata alla camera dei deputati: “Dopo 10 anni puoi sentirti finalmente uguale a tutti, dopo 10 anni puoi finalmente tornare ad avere dei diritti. Dopo 10 anni questa legge ti dichiara finalmente guarita. Ma 10 anni sono tanti… così ci levate gli anni più belli della vita, dove cerchi di costruirti una famiglia, una casa, adottare un bambino, cercarti un lavoro duraturo…”ha scritto, ed ancora:


Sei praticamente costretto ‘solo’ ad aspettare come se fossimo tutti immortali, una persona che ha il tumore a 30 anni è fo***ta le viene tolto il diritto di continuare non solo a lottare per se stessa e i suoi cari ma anche per inseguire i propri sogni pieni di speranze
Una legge che è stata approvata oggi in camera dei deputati va bene x una piccola fetta di persone più giovani e le altre? Ci avevano promesso dignità, parità e uguaglianza! Dove sono questi valori?
”, aggiunge ancora:


“Se solo dopo 10 anni si riacquistano diritti fondamentali per chi guarisce da un cancro ‘diritto all’oblio’ significa non essere marchiati a vita ed invece per dieci anni restiamo comunque marchiati e discriminati. Sicuramente abbiamo fatto un passo avanti ma non basta. Io continuerò a battermi affinché come ex malati siamo tutelati a 360 gradi e non discriminati”, ha concluso. Cosa ne pensate? La politica ascolterà le sue parole, che sono anche quelle delle tante persone che ogni giorno lottano per avere pari diritti?

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