Simona Tagli svela: “Beatrice Luzzi doveva…”

Spoiler Isola Simona Tagli

GF 17, Simona Tagli rivela tutto su Beatrice Luzzi: le dichiarazioni della finalista del reality show di Canale5 condotto da Signorini virali

SIMONA TAGLI, LE SUE DICHIARAZIONI SU BEATRICE LUZZI- Simona Tagli, ex concorrente del GF 17, Reality Show condotto da Alfonso Signorini, ha affermato: “Mi ha guidato il cuore più che la ragione: vedevo Beatrice Luzzi come la mamma anaffettiva, i ragazzi. Sono molto attenta alla genitorialità, dunque sono entrata pensando di sostenere i ragazzi, invece ho percepito un sussurro di aiuto da parte di Beatrice, l’ho trovata ferita”.

Le parole dell’ex vippona

La Tagli ha poi aggiunto: “La nomination di Beatrice nell’ultima puntata? Male, ma non tanto per me, alla fine forse Beatrice non è stata lucida e strategica. E poi mi è dispiaciuto per lei, doveva vincere”. Sul Gf, ha invece detto: “Forse, semplicemente, volevo farmi rivedere. So solo che non ho voluto portare la Simona Tagli con sulle spalle quel successo cristallizzato nel tempo. Il tempo è proprio un’astrazione, sa. Diciamo che in Casa ho voluto portare me stessa, la mia esperienza, ho pure tagliato i capelli a tutti. Nessuno prima del GF aveva guardato al di là della minigonna, oltre il cruciverba. Non mi sono mai percepita chiusa in quel ruolo, però la tv ti ci fa sentire, quindi, non rinnegando mai quello che ho fatto, per me il GF è stata un’occasione eccezionale”.

E ancora: “Sì, quando si decideva dell’affidamento di mia figlia Georgia: mi sono ritrovata in una situazione giuridica dove sono stata fortemente penalizzata come donna di spettacolo. Mi sono messa da parte come donna di spettacolo e anche come donna il che, certo, è inammissibile nel segno dell’emancipazione però in quel momento dovevo difendere non un mio diritto, ma quello di mia figlia di avere vicino la sua mamma”.

Simona ha poi detto: “No, assolutamente, il fatto è che io e Francesco eravamo una coppia di fatto: come tali, per noi c’era non il tribunale ordinario, ma quello dei minori. E lì la sensazione è che i figli non ti appartengano più. Intanto, né io né Francesco in seguito ci siamo mai sposati o abbiamo avuto altri figli. Da separati, siamo riusciti a condividere spazi importanti per amore di nostra figlia: messa in chiesa insieme, pranzo la domenica insieme… Tornando al processo, è durato tre anni e siamo finiti in Corte d’appello“.

E infine ha dichiarato: “Il primo anno la vedevo tre pomeriggi alla settimana e a weekend alternati; in quel periodo, ricordo, mi sono totalmente annullata perché i figli vengono prima di tutto, prima di noi, è l’istinto, altrimenti si estinguerebbe la specie. II secondo anno la vedevo ogni giorno, il terzo è tornata definitivamente a casa con me: le mie preghiere erano state finalmente esaudite. Alla fine sento di essermi conquistata questa maternità e il mio processo, mi dicono, è stato un caso unico nei tribunali”. Che ne pensate?

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