Evelina Sgarbi ospite a Domenica In spiega perché ha chiesto un amministratore di sostegno per il padre Vittorio
Durante la puntata di oggi di Domenica In, Evelina Sgarbi ha deciso di rompere il silenzio e parlare apertamente della vicenda che ha scosso la sua famiglia e che ha riempito intere pagine di giornali. La richiesta di un amministratore di sostegno per il padre Vittorio Sgarbi ha diviso l’opinione pubblico. Una scelta che ha suscitato reazioni forti e polemiche, ma che, come ha spiegato Evelina, nasce da un sentimento puro: la preoccupazione per la salute e il benessere del padre.
Le parole di Evelina Sgarbi
Evelina ha spiegato le ragioni della sua decisione: “La depressione ti mina profondamente, ti offusca la mente. Io ho chiesto un tutore per mio padre perché voglio solo la certezza che lui stia bene e che possa prendere decisioni in modo giusto e sano. Voglio essere rassicurata sulla sua salute, è tutto ciò che voglio. Parlare di interdizione è gravissimo. Io voglio solo aiutarlo”, ha dichiarato con voce ferma ma visibilmente commossa.
Evelina ha raccontato di aver visto cambiare suo padre negli ultimi mesi, dopo un periodo di grande difficoltà psicologica. La malattia, ha spiegato, lo ha reso fragile e diverso da come lo ricordava: “Quando l’ho rivisto nell’agosto del 2024 mi ha abbracciata in un modo che mi ha fatto capire che stava male. Non mangiava, sembrava spegnersi”.
La figlia dell’ex critico d’arte ha anche rivelato i problemi nei rapporti familiari, in particolare con la compagna di Sgarbi, Sabrina. “Non posso più parlargli direttamente, non risponde più al telefono. A gennaio mi ha chiamato lei, dicendo che potevo andare a trovarlo, ma che sarebbero rimasti in casa solo fino allo sfratto perché non riuscivano più a pagare l’affitto”, ha spiegato Evelina, lasciando intendere una situazione complessa e delicata anche dal punto di vista economico.
Il racconto della tentata vicinanza durante il ricovero
Quando il padre è stato ricoverato al Policlinico Gemelli, Evelina ha tentato di stargli accanto, ma si è trovata davanti nuove difficoltà: “Sono andata in ospedale, ma i medici non mi hanno detto nulla, nonostante fossi sua figlia. Ho avuto un confronto molto acceso con Sabrina e non ho più potuto vedere mio padre”.
Con grande lucidità, Evelina ha voluto ribadire un concetto fondamentale: la sua non è una battaglia legale o patrimoniale, ma una richiesta d’aiuto e di protezione per il genitore.“Non voglio togliergli nulla, voglio solo assicurarmi che sia curato, che stia bene e che chi gli sta accanto lo aiuti davvero. È un gesto d’amore, non di controllo”. Una storia che ha ancora molto da raccontare ed Evelina ha voluto dire la sua verità.
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