Serale Amici, Giuliano Peparini rivela tutto sul talent show di Canale5 condotto da Maria De Filippi: le parole dell’ex direttore artistico
GIULIANO PEPARINI RIVELA TUTTO SUL SERALE DI AMICI- Giuliano Peparini, in queste ore, ha dichiarato: “All’epoca mia sorella Veronica già lavorava con lei. Io ero in Arabia Saudita per uno spettacolo e lei mi chiamò dicendo che Maria voleva parlarmi perché era alla ricerca di un direttore artistico che cambiasse le cose. Parlai con il braccio destro di Maria precisando che mi andava, ma che non ero in grado di fare televisione e che ci sarei andato portando ciò che sapevo fare. Maria è stata molto generosa. Mi pare anche che il programma sia rimasto in quel solco dopo che l’ho lasciato e mi fa piacere”.
Le parole dell’ex direttore artistico
E ancora: “Quando Maria mi ha cercato l’intento era quello. Mi disse che voleva fare qualcosa di diverso, avvicinare il pubblico anche alla danza oltre che al canto. Il mio focus era quello di riuscire ad arrivare al pubblico e farlo attraverso delle emozioni, cose vissute e riferimenti conosciuti […] La prima edizione fu complicatissima, ti senti un pesce fuor d’acqua perché non conosci molte dinamiche, però fu una grande scoperta, l’incontro con lei e la condivisione di tanti momenti che porto nel cuore”.
Inoltre, ha asserito: “Oggi che la sua fama è consolidata, Giuliano ha deciso di fondare una scuola tutta sua, la Peparini Academy, un luogo che ha l’obiettivo di formare e di scoprire talenti grazie all’incontro con i professionisti. Ad accompagnare i giovani allievi nel loro percorso di formazione, infatti, sono eccellenze del mondo dello spettacolo; tra loro spiccano i nomi di Peppe Vessicchio, Veronica Peparini e Andreas Muller. Una vera e propria accademia che non vuole essere in alcun modo una concorrenza ad Amici“.
Il format
Infine, ha dichiarato: “Amici è un format Tv prima di essere una scuola e la Tv fa la Tv. Che ci sia dietro un processo di formazione è una cosa bellissima, ma resta un programma televisivo e penso sia la cosa più importante che i ragazzi devono capire. Si tratta di un’esperienza di un tot di mesi in un micromondo molto specifico con dinamiche ben precise. Si può concepire come una formazione per fare un talent. In nessun caso vuole essere concorrenza, non potremmo esserlo: non ci sono le telecamere, che cambiano tutto perché nessuno agisce davanti alle telecamere come quando non ci sta. L’intento è dare la possibilità ai ragazzi di formarsi bene per poi andarci a un talent. Lì ad Amici mi è capitato di avere ragazzi dotati ma senza la preparazione giusta. Uscendo da lì, se non continui a studiare non vai da nessuna parte”. Che cosa ne pensate?
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