L’ultimo saluto ad Eleonora Giorgi: un ricordo commosso tra affetto e dolore

Eleonora Giorgia Verissimo racconta il percorso della malattia

L’addio a Eleonora Giorgi a Roma: un funerale toccante, celebrato alla Chiesa degli Artisti, ricorda la donna, madre, amica e nonna unica

Ieri 5 marzo, Roma ha salutato Eleonora Giorgi in una cerimonia funebre carica di emozione celebrata presso la Chiesa degli Artisti. La scomparsa dell’amata attrice e personaggio televisivo ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di familiari, amici e del vasto pubblico che l’ha sempre apprezzata e sostenuta. La chiesa gremita di persone, a testimonianza dell’affetto e del rispetto che circondava Eleonora, è stata la cornice di un commiato ricco di lacrime, ma anche di sorrisi e ricordi indelebili. Presenti, tra gli altri, Paolo Ciavarro e Clizia Incorvaia, figliastro e nuora, che hanno rilasciato commosse dichiarazioni ai giornalisti de La Volta Buona, condividendo intime testimonianze sulla loro amata Eleonora.

Le parole di Paolo Ciavarro: un figlio orgoglioso e un ricordo sereno

Il suo pubblico c’è sempre stato e sapevamo comunque che ci sarebbe stata una dimostrazione d’affetto. Ecco, non mi aspettavo una tale portata, questo sì“. Queste le prime parole di Paolo Ciavarro, visibilmente emozionato ma sereno, di fronte all’imponente dimostrazione d’affetto per la sua amata madre. Un affetto che ha superato le aspettative, ma che allo stesso tempo conferma l’impatto positivo e duraturo che Eleonora ha avuto sulla vita di molte persone.

Paolo ha sottolineato l’importanza della testimonianza di Eleonora, capace di aiutare altre persone che stanno affrontando quello che ha affrontato lei. Questo, per lui, rappresenta il più grande orgoglio: “Per me che sono il figlio, è il più grande orgoglio in assoluto”.

Il suo ricordo di Eleonora è intriso di dolcezza e serenità. “Il mio pensiero è semplice: guardo il cielo e so che lei è lì, che mi sta guardando e, soprattutto, che veglia su mio figlio. Sono certo che lo proteggerà per tutta la vita, e questa è la cosa più bella in assoluto.” Ha poi aggiunto, con un tocco di commovente leggerezza: “Abbiamo spesso parlato del suo funerale. Ne abbiamo parlato e, anzi, spesso ci abbiamo anche scherzato su. Il sorriso non è mai mancato in quest’ultimo anno. Certo, ci sono stati momenti molto difficili, questo non lo nego, ma abbiamo sempre cercato di sdrammatizzare.” Un ritratto di una relazione intima e profonda, caratterizzata da una capacità di affrontare la sofferenza con coraggio e un pizzico di ironia.

Clizia Incorvaia: un addio alla “migliore amica” e “seconda mamma”

Anche Clizia Incorvaia ha condiviso con i giornalisti de La Volta Buona il suo dolore e il suo ricordo di Eleonora, andando oltre il ruolo di nuora per evidenziare il profondo legame di amicizia che le univa: “Grazie per tutto questo amore e questo affetto. Lei sarebbe felicissima di tutto questo. Quello che mi sento di dire è che oggi non ho perso solo una suocera. Oggi ho perso la mia migliore amica, la mia confidente, la mia complice, la mia compagna di avventure.

Clizia ha rivelato un aspetto intimo del loro rapporto, sottolineando la loro scelta reciproca, ben prima del matrimonio con Paolo: “Eravamo insieme solo da un mese quando lui era ancora chiuso nella casa del Grande Fratello. E noi, nel frattempo, ci sentivamo ogni giorno. Ci raccontavamo di passioni, di amori, di libri letti.” Una testimonianza che evidenzia la forza del loro legame, nato e consolidato al di là delle circostanze familiari.

Eleonora, per Clizia, non è stata solo un’amica, ma una vera e propria seconda mamma: “È stata tutto per me. E mi mancherà.” Un ruolo amplificato dal suo essere una nonna straordinaria: “È stata anche una nonna meravigliosa, prima con Nina – perché Gabriele è arrivato dopo – e poi anche con lui. Ha dato il vero senso della famiglia a entrambi. Ed è un’eredità immensa. Era una nonna straordinaria, nel senso più classico del termine: li portava allo zoo, al parco… È stata fantastica.

La confessione finale di Clizia è carica di una profonda emozione, trasmettendo il messaggio di un’Eleonora che ha affrontato la morte con dignità e serenità: “Una settimana fa, quando siamo stati in ospedale e le abbiamo portato dei palloncini rossi, ha parlato con Nina. Con la sua voce calda e solenne, le ha detto: ’Nina, tu hai un grande ruolo. Adesso dovrai raccontare a tuo fratello, dovrai spiegargli che io ho litigato con Dio. Non volevo andare via, e gliel’ho detto chiaramente. Ma Dio mi voleva assolutamente al suo fianco come angelo’, Da oggi sarò il vostro angelo. E quando vorrete parlare con me, vi basterà guardare in alto e parlare con la nonna’.” Clizia conclude il suo ricordo con un’immagine di Eleonora come “un’anima pura che non ce ne sono troppe in giro“.

Le parole di Andrea Rizzoli

Anche Andrea ha voluto salutare la madre con una lunga lettera, che ha molto commosso: “Ho conosciuto tante Eleonora, ma vi voglio raccontare la madre. Fare l’attrice e avere figli non è facile, è un lavoro che ti consuma e ti porta lontano. Lei ha sempre trovato il tempo per noi, lo spazio per dedicarci il suo cuore, la sua attenzione. Quando abbiamo avuto dei problemi non ha provato a dirci e suggerirci come risolverli con le sue categorie, suggerendoci cosa fare se fossimo stati noi. Per questo lei rimane per me e mio fratello qualcosa di unico. Direte che ogni madre è unica, ma noi abbiamo avuto lei. Poi aveva tanti difetti, poteva essere intransigente, collerica“, ad ancora:

Questo ultimo anno è stato particolare, mai avremmo pensato di poterla perdere così giovane, ma quando c’è stata la diagnosi sapevamo che non sarebbe stato facile sconfiggerlo. A volte si dice che i malati di cancro intraprendono una lotta, sono dei guerrieri, mi scuserà il Monsignore ma sono tutte putt****e. Un guerriero è chi scende in battaglia con delle armi, ma chi è malato non ne ha. Si affida alla medicina, che non ha fatto grandi passi in questo campo, e all’amore delle persone che stanno accanto per le cure. Oppure si affidano alla fede e lei ne aveva. Per credere all’esistenza di Dio non ci vuole fede, ma basta la ragione“, ed infine:

“Quando ha deciso di rendere pubblico questo percorso è stato scioccante, perché chi sta male tende a chiudersi, vivere la malattia come fosse una vergogna. Per Eleonora non c’era speranza di guarire ma aiutare gli altri, mettendo in piazza il suo dolore in modo pubblico, senza guadagnarci alcunché, non cercando visibilità chi è malato. Lo ha fatto perché dal primo giorno in clinica, ci siamo trovati davanti un bambino di sei anni. È stato molto toccante, ci siamo chiesti se avesse lo stesso male suo e non lo sapevamo. Ciò che so è che da quel momento ha deciso di vivere ogni momento col sorriso e ha riempito la vita di chi le è stato accanto con gioia. A me e Paolo hanno spesso detto di essere forti, ma noi siamo solo stati trascinati dalla sua voglia e determinazione di mantenere l’impegno fino alla fine. Vedendovi qui capisco che lei ce l’ha fatta e questo segno lo ha lasciato”

Un ricordo indelebile: l’eredità di Eleonora Giorgi

Il funerale di Eleonora Giorgi è stato molto più di una semplice cerimonia funebre; è stato un momento di commemorazione collettiva, un’occasione per celebrare la vita e l’eredità di una donna che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di chi l’ha conosciuta. Le parole commosse di Paolo, Andrea e Clizia hanno offerto uno sguardo intimo e personale sulla sua personalità, rivelando una donna capace di grandi amori, di profonda amicizia e di un’incredibile capacità di trasmettere amore e gioia a chi le stava vicino. La sua memoria vivrà nel ricordo di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla, e continuerà ad ispirare affetto e gratitudine nelle generazioni a venire. La sua eredità di amore, amicizia e serenità rimarrà un dono prezioso per la sua famiglia e per tutte le persone che l’hanno amata.

Il dolore per la perdita di Eleonora Giorgi è palpabile, ma al contempo il ricordo delle sue parole e il suo messaggio di serenità offrono un elemento di conforto e speranza. La sua capacità di affrontare la malattia con coraggio e dignità, la sua capacità di trasmettere amore e positività anche nei momenti più difficili, rappresentano un esempio prezioso per tutti noi. Il suo ricordo non deve essere solo un’occasione di lutto, ma un invito a vivere la vita appieno, ad apprezzare i momenti preziosi con i nostri cari e ad affrontare le difficoltà con coraggio e speranza. La sua forza, la sua umanità e la sua bellezza interiore resteranno un esempio luminoso per tutti.

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