Ludmilla Radchenko e Matteo Viviani, la scelta dopo la separazione

Matteo Viviani con la sua ex moglie insieme

Ludmilla Radchenko e Matteo Viviani mostrano che è possibile separarsi senza distruggere l’affetto e il rispetto reciproco

Separarsi senza distruggere tutto: è possibile? Per Ludmilla Radchenko e Matteo Viviani sì. La loro non è una favola che finisce male, ma un racconto moderno che insegna come anche la fine di un matrimonio possa diventare l’inizio di una nuova forma di relazione, più matura, consapevole e, soprattutto, serena.

Le parole della modella

A quattro mesi dall’annuncio della separazione, Ludmilla e Matteo si mostrano di nuovo insieme, ma non come coppia. Nessun ritorno di fiamma, nessuna riaccensione romantica. Solo due persone che si sono amate profondamente, che continuano a volersi bene, e che oggi scelgono di camminare su strade diverse, ma parallele, per il bene dei loro figli e di un legame che resiste nel tempo.

Un selfie postato da Ludmilla Radchenko su Instagram ha fatto il giro dei social: lei e Matteo, sorridenti, in una serata tranquilla. Poche parole, ma piene di significato: “Spoiler: si può volersi bene anche senza volersi indietro”.

Non c’è nostalgia in queste parole. C’è piuttosto la fierezza di chi ha saputo affrontare una rottura senza rancori, senza drammi. E anzi, con un pizzico di ironia che rende tutto più umano e più vero.
“Serata di chiacchiere vere, senza drammi e sarcasmo”, ha aggiunto Ludmilla. Una frase che racchiude il senso più profondo del loro nuovo equilibrio: due ex partner che non cercano di cancellare il passato, ma di valorizzarlo con rispetto.

Il punto fermo della loro unione? I figli: Eva e Nikita, nati dal loro amore e diventati il centro di ogni scelta. Insieme dal 2013, Ludmilla e Matteo hanno sempre mostrato una grande attenzione al ruolo genitoriale. Anche oggi, da separati, si impegnano per garantire stabilità, affetto e continuità ai loro bambini.

L’obiettivo comune li unisce più di qualsiasi promessa: esserci, sempre. E lo fanno con un’intesa che molti faticano a raggiungere anche da coppia. Ludmilla lo definisce con una battuta: “La separazione più evoluta del secolo”.
Ironica? Sì. Ma anche vera. Perché non è facile restare amici, né mantenere un legame affettuoso dopo la fine di una storia d’amore. Eppure loro ci stanno riuscendo.

Il selfie pubblicato, oltre a raccontare una serata serena, mostra anche un’altra cosa: che si può brindare anche a un amore che cambia forma. “La sangria non era male“, ha scritto Ludmilla. Una battuta che alleggerisce tutto, e che racconta molto più di mille parole. Perché spesso la serenità passa anche dai piccoli gesti, dai momenti semplici condivisi senza tensione.

La storia tra Ludmilla Radchenko e Matteo Viviani è una lezione contemporanea di affetto e maturità. In un mondo che urla drammi e vendette, questa è una voce che sussurra evoluzione. E forse, in fondo, anche un po’ d’amore. Quello che resta, anche dopo.

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