Il tg satirico, Striscia la Notizia, di Antonio Ricci , è pronto a una svolta storica nella programmazione di Canale 5
Dopo oltre 35 anni di presenza ininterrotta nel preserale di Canale 5, “Striscia la Notizia” si prepara a un cambiamento epocale. Secondo le prime indiscrezioni, il celebre tg satirico ideato da Antonio Ricci potrebbe presto abbandonare la storica fascia oraria delle 20.35 per approdare in prima serata, probabilmente la domenica.
Una mossa sorprendente, che segna un vero e proprio punto di svolta nella storia della rete ammiraglia Mediaset. Il programma, simbolo della televisione italiana, si ritroverebbe così a competere con i grandi show del weekend, da Che Tempo Che Fa a Domenica In e alle fiction di Rai 1.
Un rilancio per ascolti e format
L’obiettivo della rete sarebbe quello di rilanciare gli ascolti e ringiovanire il format, mantenendo però intatto lo spirito irriverente e ironico che ha reso “Striscia” un cult televisivo.
Tra le ipotesi, anche piccole novità nel format: l’arrivo di nuovi inviati, rubriche aggiornate e un ritmo più dinamico, pensato per un pubblico serale.
Antonio Ricci, da sempre garante dell’identità del programma, avrebbe però rassicurato la squadra e i telespettatori: “L’anima satirica di Striscia resterà la stessa: graffiante, pungente e contro ogni forma di ipocrisia.”
Mediaset guarda al futuro
Il cambio d’orario di “Striscia la Notizia” si inserisce nel piano di rinnovamento del palinsesto Mediaset, che punta ad adattare i suoi programmi ai nuovi ritmi di consumo televisivo e digital.
Un’operazione di modernizzazione che coinvolge anche altri storici format, nel tentativo di conquistare le nuove generazioni e mantenere la leadership sugli ascolti serali.
Per il pubblico affezionato sarà un passaggio storico: dopo oltre tre decenni, “Striscia la Notizia” si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, rendendolo più accessibile ai giovani. Tutto pronto dunque: dal 26 novembre torna Striscia la Notizia,
Continua a seguire Angolo delle Notizie. Siamo anche su Telegram e WhatsApp

