Lorenzo Fragola torna in scena per raccontare il suo viaggio. Un monologo emozionante che ha colpito il pubblico
Lorenzo Fragola torna a parlare in pubblico e lo fa con una sincerità che scuote, emoziona e lascia un segno. Ospite a Le Iene, l’ex vincitore di X Factor ha ripercorso senza filtri il suo percorso artistico, il successo improvviso, la caduta, il dolore e la lenta risalita. Un racconto che nelle ultime ore ha fatto il giro del web per la sua potenza emotiva e la sua autenticità.
“Sono Lorenzo Fragola e no, non sono morto“. Così il cantante ha iniziato il suo monologo, consapevole di essere scomparso quasi del tutto dalla scena musicale negli ultimi anni. Un’assenza arrivata dopo un fulmineo successo: la vittoria a X Factor nel 2014, dischi, classifiche, Festival, interviste, hit estive. Un ritmo frenetico che, come lui stesso ha ammesso, non lasciava spazio a nulla: “Ti dicono di battere il ferro finché è caldo. E allora corri, perché hai paura che tutto possa finire“.
Il prezzo? Altissimo. Fragola racconta di essere “esploso”: burnout, depressione, attacchi di panico e, soprattutto, la perdita devastante del padre. “Sono scoppiato. Tutto è finito. Ed io sconfitto”, ammette davanti alle telecamere. Poi il silenzio.
Il bisogno di tornare
Un percorso durissimo ma che oggi lo porta a condividere quello che ha imparato sulla pelle: “La vittoria ha molti padri, ma la sconfitta è orfana“: quando cadi, resti solo. “Non serve fare un viaggio bellissimo se nel farlo sei solo e non sai dove andare”, ha detto. E la lezione più importante: “Non è finita finché non è finita. E non è finita finché hai un goccio di benzina e sai qual è il tuo vero obiettivo: goderti il viaggio“.
Un messaggio potente, che ha toccato migliaia di persone perché racconta ciò che spesso si vive ma non si dice: la paura, il fallimento, la solitudine, ma anche la possibilità di rialzarsi. Le parole di Lorenzo Fragola risuonano come un invito a non arrendersi, a rispettare i propri tempi, ad accettare le battaglie interiori e a trasformarle in ripartenze. La sua storia dimostra che ci si può perdere, sì, ma ci si può anche ritrovare. E che, davvero, non è finita finché non è finita.
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