Ornella Vanoni ci ha lasciato, ma il suo immenso talento e il suo spirito vivranno per sempre nella musica italiana
Un vuoto enorme attraversa oggi la musica italiana: Ornella Vanoni è morta, e la notizia ha generato uno shock immediato tra fan, colleghi e appassionati della grande canzone d’autore. Solo pochi anni fa, ospite da Fabio Fazio, aveva parlato con la sua consueta ironia del suo funerale: “Il vestito ce l’ho, è di Dior. La bara deve costare poco perché voglio essere bruciata. Poi buttatemi nel mare, magari a Venezia”. Oggi quelle parole risuonano con una forza diversa, simbolo di una donna che non ha mai avuto paura della vita, né tantomeno della morte.
Una carriera immensa, oltre sessant’anni di storia italiana.
Ornella Vanoni non era solo una delle interpreti più amate del Paese, ma una donna capace di reinventarsi in ogni epoca, attraversando teatro, cinema, televisione e naturalmente musica. Con oltre cento lavori pubblicati e più di 55 milioni di dischi venduti, ha scritto pagine indelebili della cultura italiana.
Il primo successo arriva nel 1961 con “Cercami”, e da quel momento il suo nome non lascerà più le classifiche. L’incontro con Gino Paoli segna l’inizio di una delle storie più iconiche della musica italiana: un amore travolgente, doloroso, artistico. Da quel legame nascono capolavori come “Senza fine” e “Che cosa c’è”. “Quando è scoppiato l’amore con Gino, lui era sposato e io mi sono sposata poco dopo. Una sofferenza tremenda, altro che scandalo“, aveva raccontato a Che Tempo che fa.
Sanremo era casa sua: otto partecipazioni, un secondo posto nel 1968 con “Casa bianca”, e una lunga serie di brani rimasti nella memoria collettiva. Nel 1976 incide con Toquinho e Vinícius de Moraes l’album culto “La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria”, ancora oggi considerato tra i migliori cento album italiani di sempre.
Negli anni Ottanta sceglie di prendere totalmente in mano la sua carriera, scrivendo testi, ideando concept album e diventando la prima donna della storia a vincere il Premio Tenco come miglior cantautrice. Collabora con mostri sacri come Lucio Dalla, Paolo Conte e Gerry Mulligan e torna a duettare con Paoli nel fortunatissimo tour “Insieme”.
Nonostante i cinquant’anni di carriera, Ornella non si è mai fermata. Nel 2008 canta davanti a 35.000 persone in Piazza Duomo, “L’appuntamento” torna alla ribalta grazie a Ocean’s Twelve e nel 2018, a 83 anni, si presenta ancora sul palco del Festival con “Imparare ad amarsi”. Nel 2024 sorprende tutti con una versione inedita di “Ti voglio” insieme a Elodie e Ditonellapiaga.
Un legame eterno con Gino Paoli
Quando entrambi hanno compiuto 90 anni, nel settembre 2024, si sono scambiati messaggi di auguri che hanno commosso il pubblico, dimostrando come quel filo invisibile che li ha uniti per tutta la vita non si sia mai spezzato.
Il suo ultimo desiderio: un’aiuola dedicata a lei, da viva
Per il suo novantesimo compleanno, al Corriere della Sera aveva lanciato un appello al sindaco Sala: “Mi dedichi un’aiuola in centro. La voglio da viva. ‘Aiuola Ornella Vanoni, manutenuta da lei’. Me ne prenderei cura. Pianterei fiori e pomodori“.
E in tv aveva ribadito con la sua solita lucidità: “Danno tutto da morti, lo facessero da vivi uno è anche più contento”.
Una donna libera, autentica, provocatoria, capace di emozionare sempre. La sua morte arriva come uno shock, perché Ornella Vanoni dava l’impressione di essere eterna, proprio come le sue canzoni. Ornella Vanoni lascia dietro di sé una scia di musica, parole, ricordi e l’inconfondibile sincerità che l’ha accompagnata per tutta la vita. Un’artista che non si è mai risparmiata, una donna che ha insegnato a intere generazioni che si può vivere – e persino morire – con ironia, coraggio e una leggerezza che è, in realtà, profondissima. L’Italia oggi perde una voce, ma soprattutto un’anima.
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