Accadde oggi , Agostino Bartolomei che con la maglia n.10 della Roma vinse 1 scudetto e 3 coppe Italia: la sua storia
ACCADDE OGGI , LA SCOMPARSA DEL CAPITANO DELLA ROMA- Agostino Bartolomei, in molti non hanno avuto la possibilità di conoscerlo, uomo dal carattere schivo e leader silenzioso. Nella sua carriera vestì la maglia n.10 della Roma (73/74 e dall’81/84), sempre con questa squadra vinse 1 scudetto e 3 coppe Italia. “Simbolo di un calcio romantico fatto di cuore, polmoni e grinta” – dirà di lui la Figc nel 2014 – e di talento, perché Ago ne aveva da vendere”.
Un collo pieno che ancora oggi dovrebbe fare scuola, come testimonia una qualsiasi fotografia che lo ritrae calciare un pallone. Un calcio pulito, esattamente come la figura del campione che dopo aver vinto uno scudetto e sfiorato una Coppa dei Campioni. Capace di lanci e servizi impeccabili verso i compagni di squadra, era inoltre dotato di grande potenza nelle conclusioni a rete, arma con cui trovò svariate volte la via del gol.
La scomparsa
Il 30 maggio del 1994, aveva posto fine tragicamente alla sua esistenza a San Marco di Castellabate, in provincia di Salerno, sparandosi un colpo di pistola al petto. I motivi del gesto fu chiarito in un biglietto rinvenuto e in cui il calciatore spiegava il suo gesto, da ricollegarsi probabilmente alle porte chiuse che il mondo del calcio gli serrava: “Mi sento chiuso in un buco“.
“Semplicemente: guidaci ancora Ago”. Lo striscione esposto nella curva nord dello stadio Olimpico di Roma durante Lodigiani-Salernitana dei play off di serie C1 nella stagione 1993-94 segnava il ricordo di un grande calciatore appena scomparso.
Venditti ricorda il calciatore in “Tradimento e perdono”
Il calciatore viene ricordato in uno dei brani più famosi di Antonello Venditti “Tradimento e perdono“, contenuto nell’album “Dalla pelle al cuore” e pubblicato dal cantautore nel 2007. La canzone mostra tutta la sofferenza di Venditti, che tra le parole spiega come la persona di successo non necessariamente sia capace di sconfiggere la solitudine, nonostante il fatto di essere circondato da amici e parenti. Il cantautore analizza il percorso che ha determinato il gesto di Di Bartolomei, mandando una preghiera al cielo: “Ricordati di me, mio capitano. Cancella la pistola dalla mano”.
Leggi anche: “Kurt Cobain un ricordo nel ricordo”. Qui
Continua a seguirci anche sulla nostra pagina Facebook qui. Instagram qui. Twitter qui