Covid, la gestione in Svezia svela che è stato un grosso flop: uno studio dimostra quanto abbiano sbagliato
Fin dall’inizio della epidemia la Svezia non ha mai posto rigide politiche di restrizioni sul Covid, lasciando che le persone si potessero autogestire, non chiudendo nulla né scuole né limitazioni di movimento. Nella strategia svedese c’era l’idea di arrivare all’unità di gregge, senza danneggiare l’economia ma, a due anni dallo scoppio della pandemia uno studio che ha visto coinvolti scienziati di Università del Belgio, della Svezia e della Norvegia ha rivelato altro.
Lo studio condotto
Riuniti in un gruppo multidisciplinare che comprendeva esperti in epidemiologia, medicina, studi religiosi, storia, scienze politiche e diritti umani lo studio condotto ha dimostrato un vero flop della gestione del Covid: “Un tasso di mortalità che nel 2020 è stato di 10 volte superiore rispetto alla vicina Norvegia”- riporta Nature, la prestigiosa rivista scientifica un atto di accusa che coinvolge autorità sanitarie svedesi.
La Svezia un caso unico ma…
La Svezia è sempre stata vista fin dall’inizio della gestione Covid come uno Stato da invidiare ma adesso spuntano le prove che evidenziano cosa succedeva realmente. Accuse che non risparmiano nessuno. Si riportano affermazioni forti: “A molte persone anziane è stata somministrata morfina invece dell’ossigeno, nonostante le scorte disponibili, ponendo fine alla loro vita”.
Anche nel mondo
Il tasso di mortalità delle vittime della pandemia nel mondo potrebbe essere tre volte più alto delle stime: 18,2 milioni, tra gennaio 2020 e dicembre 2021, rispetto ai 5,9 milioni riportati dalle autorità, comprese quella dalla Sveglia. Come sono andate davvero le cose? Tanti dettagli non tornano.
Di chi sono le responsabilità
Sono sfuggiti tutti dalla responsabilità, c’è stata una limitata protesta pubblica in Svezia quando questo è venuto fuori. Secondo gli autori dello studio c’è stato un “problema di responsabilità evasiva, governance autocratica, insabbiamento e segretezza”.
Infine, oltre alle decisioni sanitarie discutibili, lo studio mette in evidenza la mancanza di trasparenza delle autorità svedesi, e parla addirittura di “manipolazione dei dati“. Per molti, compresa la rivista scientifica, la Svezia nelle future pandemie, sperando non ce ne siano altre, deve rivedere il metodo scientifico, anche all’interno dell’Agenzia di sanità pubblica. Restate connessi per altri aggiornamenti.
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